Replying to Era da molto. Mai più.
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Last 10 Posts [ In reverse order ]
UltraVioletPosted: 28/10/2012, 21:40
OT: hai rovinato la mia copertura dicendo il mio nome!! :ph34r:
a propostio, come hai fatto a capire che ero io? :P
KyoubiPosted: 28/10/2012, 12:14
caaaaaaaara stefy, sai benissimo quanto noi cancro sappiamo essere estremamente frustrati e anche frustranti. ci andiamo a braccetto. xD
StargirlPosted: 20/10/2012, 12:07
Come ti capisco, Kyubi, io sogno di sempre di zoppicare mentre corro e di non riuscire ad andare veloce per la stessa forza che nel tuo sogno ancorava i tuoi piedi a terra.. forse che la frustrazione è una caratteristica di noi Cancro? :muro:
KyoubiPosted: 14/4/2012, 13:30
Kal! Ancora in giro, eh? xD
Mi stupisco che ancora vieni a far visita qui, ti ringrazio. ^^
Come vedi ormai è un po' morto questo posto, ma ogni tanto c'è qualche sprazzo di vita. xD
Comunque, ti capisco, è veramente irritante questo genere di sogno, ti mette un'esasperazione addosso senza pari.
KaleelaPosted: 6/4/2012, 07:41
Che sogno straziante..... Fatto tante volte anch'io che cerco di correre ma rimango inchiodata a terra... e arranco aggrappandomi con le mani per cercare di andare avanti inutilmente... Bruttissimo >.<
KyoubiPosted: 3/4/2012, 16:40
Era da molto che facevo quel sogno. Da qualche anno. Nessuna presenza orripilante, nessun evento catastrofico che minacciasse la mia vita.
Ogni volta un luogo da raggiungere, ogni volta una meta diversa. Dovevo, volevo fare in fretta. Non era mai troppo lontana. Volevo, dovevo correre.
Ogni volta non potevo. Sempre concentravo le mie forze nelle gambe, sempre tendevo i miei muscoli al massimo, sempre i miei tendini si caricavano. Sentivo scorrere potenza negli arti. Una potenza inutile.
Una forza strana e inesorabile mi bloccava e mi impediva lo scatto. Ogni passo era pesante, mai riuscivo a correre libera come volevo. Ogni volta imprigionata da qualcosa di orribilmente opprimente. Mi piegavo sempre di più verso la terra immaginaria nel tentativo di staccare i piedi dal suolo che sembravano come calamitati.
Perchè non corro? Perchè non posso?
Frustrazione. Questo era ciò che sognavo. Disperazione. Era questo ciò che generava.

Cos'è successo?

Una porta laggiù, spalancata su un nero vuoto. Non incuteva paura, era solo l'ennesima porta da raggiungere. E questa volta erà lì, davanti a me, pochi metri più avanti... aperta.
Devo... voglio raggiungerla.
Richiamai le forze per poter scattare. Mi acquattati come un gatto pronto all'assalto, come un corridore sulla linea di partenza. Questa volta non avrei fallito. I piedi fremevano. Spinsi con tutte le mie forze. Pregavo di riuscire a staccarmi da terra.
Dannazione.
Ancora non riuscivo a correre. Ancora una volta. Gli occhi chiusi, in una smorfia di dolore, frustrazione e fatica.
Ma che sto facendo?
Aprii gli occhi. Mi alzai. Eretta in tutta la mia altezza guardai davanti a me. Era là, la porta. Ancora aperta.
Sono stata una stupida.
Mossi una gamba. La caviglia, il ginocchio, tutto si piegava dolcemente, senza sforzo. Con un movimento lieve staccai il piede dal suolo e lo riposai a terra, gustandomi il terreno che sentivo sotto la suola. Camminavo.
Veloce e leggera come mai prima di allora.
Potevo finalmente correre, ovunque volessi.